domenica 13 aprile 2008

sushiman e sushigirl


...la punta della lama bagnata sull'orlo
nella ciotola trasparente d'acqua
l'appoggio con un tocco secco del manico del coltello sul tavolo,
ritmico ad ogni taglio
ad ogni cambio di angolazione,
le mani sottili, bianche e quasi diafane
tanto leggere e precise,
il tovagliolo di morbido bianco intercede i movimenti
e danza sul piano
e toglie ogni traccia per il taglio nuovo...
e fettine sottili
nascono
come veli
come petali,
soffi dalla polpa densa e rosso fresco...
questo accarezzare della lama
sembra far respirare ciò che non si espande più da solo
non è più reale quello che vedo
di quello che immagino,
tutto questo sacrificio muto
diventa da vicino
pura massa di colore
rosso, rosa, bianco
solidi di materia strana
ormai straniera
senza più la forma
senza più l'idea dell'origine...
si sente ancora il mare nel silenzio
di quel girare intorno del coltello
che taglia il sale
che taglia ancora il colore...
a questo punto aspiro solo allo sposalizio
attraverso la cura
attraverso la trasparenza
del vino bianco che attira
la luce del fuoco dolce...
non mangio nulla
di questo colore denso,
fasciato di alghe come film d'autore
se non le nuvole di fritto tempura
che rendono persino opache le verdure,
se non il succhiare lento dello zenzero
nelle bacchette di bambù giallo...
ma guardo tutto,
risucchio con gli occhi il risucchiabile,
rido col riso,
lecco col dito felice quello che sgocciola dello shoyu...
alla fine del dolce
appoggiata sul piano raku del tavolo
aspetto sazia e paziente
di vedere il gioco nel finale
dei chicchi di melograno
strisciati nella salsa caramellata di sakè...

3 commenti:

davmo ha detto...

drin driiin
da me
c’è un meme
per te

Anonimo ha detto...

Toh!

Anonimo ha detto...

AJUTO! ECCHEERA?!