martedì 23 febbraio 2010

dialoghi inter, intra personali...

io so che esiti, che esisti, che esisti
tu clicchi qui e so che ci sei
e tu sai che ci sono
io so che esisti nel momento che tu sai che esisto,
esistiamo insieme in questo esistere,
un contatto, un contatto, un piccolissimo contatto
ed io so che esisti, che esisto esistendo con te
esistendo con te
REsistendo con te
io so che esisti, lo so e basta..
basta che pensi che io esisto ed io esisto
e tu esisti
basta un respiro e tu esisti ed io esisto
due punti nello spazio
la direzione è certa
la linea è tratta
una definizione temporanea ma definitiva
ormai è successo, da succedere di esistere
basta coincidere nello stesso spazio - tempo
ed io esisto e tu esisti
non puoi fare a meno di esistere, ormai...

domenica 14 febbraio 2010

venerdì 12 febbraio 2010

ranuncoli rossi...rossi a chi?



ho poco tempo,
devo rincorrere...
bianco, bianco, biancoconigliooooooo....
il pc mi dice di dover restartare il tutto...
io mi aggrappo ai ranuncoli finti e rossi,
nel vaso dell'ufficio,
sono stati adottati dall'abbandono del precedente inquilino
e da allora li ho messi nel vaso a guardare fuori,
non si sa mai cosa può arrivare dall'orizzonte,
una magia, un cambiamento....
e aspetto soprattutto, che l'ultimo riflesso di caco del cielo
si mischi nella riga grigia dell'orizzonte...
apro e chiudo le dita e gli occhi...
sogno la matita che si tempera seguendo quelle
sottili nervature del legno...
stamattina pensavo all'uomo come albero,
ma non solo perchè aprendo le braccia verso il cielo
fa il verso appunto dell'albero,
ma perchè quando cresce, cresce anche lui con i cerchi attorno...
e allora mi è venuto in mente il perchè
di come io riesca a vedere molte volte il ricordo o la forma o l'ologramma
del bambino anche in un vecchio anziano che trascina l'ombrello sul marciapiede
o nel bambino che aiuta la mamma a fare la spesa al super
il vecchietto che giocherà a bocce in una domenica di ottobre...
vedo i cerchi concentrici delle persone tutti insieme lì,
senza tempo,
e a volte mi confondo
perchè vedo qualcosa che per me è sempre presente,
sempre lì che scorre un pò concentrico a se stesso,
e ovvio che la visione dell'altro è quella che dice oggi ho questi anni,
anche se dentro mi sento come quando ero giovane...
appunto...è perchè lo sei...dico io...
...
ritorno e calmo quella fretta dei pensieri
che scorrono e di cui vedo solo la luce del fanalino di coda
alla limatura delle matite
e all'odore della mina colorata che diventa polvere...
quante punte di quante mine ho raccolto...
una volta al Figini, un mio collega minuto e ordinato
ho raccontato la storia delle mine che raccoglievo,
come tutti, da piccola,
e lui il giorno dopo è arrivato con una portamine rossa,
di quelle da ufficio dove si usava ancora la carta copiativa,
e la matita da un lato rossa e dall'altra blu,
con appiccicata una piccola etichetta bianca ricoperta di scotch
con scritto a penna "rak",
come se mi servisse innanzi tutto di non dover dimenticare il mio nome,
uno dei tanti...
secondo me le matite ricordano i ricordi dell'albero da cui vengono
e li trasmettono alle anime delle mine colorate e non
e così conservando almeno quelle punte che cadono
qualche voce colorata si riesce pure a recuperare,
tanto a me i frammenti piacciono,
dal caledoscopio in avanti
tutta la vita per me è una girandola di fotogrammi...
restart now?
yes I do...

mercoledì 10 febbraio 2010

guarda in su, guarda in giù...


ah si,... lo devo dire...
a volte non mi sembra tanto naturale
essere con i piedi per terra e la testa in aria
col il cielo in su e la terra in giù...
mi verrebbe da riposarmi alla rovescia...
qui non c'entrano appesi di tarocchi
nè tantomeno pipistrelli
nè batman oscuri nè santimbanchi...
non è tanto comodo
il cielo è pesante di sopra
e le scarpe scivolano dense sopra il terreno
eppoi le filastrocche fanno un pò le schizzinose a scendere giù...
e non si concedono
come il vento con le foglie
come le nuvole con il cielo
come il polline con i fiori
come i sogni al buio nella notte...

eccone una un pò stropicciata

dimmi chi sei dietro la faccia
dimmi di quegli occhi profondi che sanno di tanto
di quei riccioli scuri dal profumo profondo
un pò di olio, rosmarino e focaccia
aspetto che il fuoco giochi da indovino
dimmi chi sei e ti faccio un inchino

almeno se fossi alla rovescia me le troverei tra i piedi...
i piedi che si bluizzerebbero un pò ed io sarei contenta
ancora di più di quanto lo sono adesso con i capelli in aria
...

olè

lunedì 1 febbraio 2010

promemoria


segni segni che sguazzano dentro e fuori la mente
ormai mi sono abituata
o scrivo così
o vengono fuori i scarabocchi sulle carte sparse
eppoi arriva il vento e se le porta via
ed io mi tramuto nel bianconiglio sempre in giro a raccattare tempo e fogli volanti...
a volte i pensieri sono talmente veloci che mi tocca
rallentarmi un pò facendo qualcosa con le mani
che ne so lavare piatti mettermi a stirare
prendere la macchina e macinare strade cn strisce bianche e gialle a lato...
e perchè sono densa di stimoli costanti
costanti e allora evviva i promemoria
la rincorsa dei fogliettini gialli che appendo ovunque
anche adesso mi sembra di scrivere come quando
prepari la pasta e fagioli e non hai la pasta sbrecciata e
allora prendi tutti i rimasugli e rompi con lo schiacciatutto
e fai la pasta a pezzetti
anche adesso preparo un pezzo di promemoria
mentre il cielo dal 7° piano scivola giù nel tramonto liquido
a volte ho persino la sensazione che il sole mi tramonti dentro
per continuare la sua corsa perchè io mi sveglio
quando cade la sera e entro in uno stato diverso di veglia
e allora sempre allora incomincio a sentire
gli strali di una sorte NON oltraggiosa ma benefica...
anche questa storia del sentire bisognerebbe impegnarsi ad indagarla...
il sentire per me è innanzi tutto relativo
ad ognuno di noi
e adesso mi viene da fare un elenco di relatività del sentire che inizia con
è relativo perchè:
- esite solo la propria soggettività
- con la storia dei neutrini che rimbalzano di qui e di là nell'universo come faccio a sapere in maniera oggettiva che sono separata dal tutto?
- anzi non sono separata un bel niente e quindi quello che sento sono io o il mondo?
- quanti io ci sono dentro di me?
- quando sento che sono io a che io mi riferisco?
- di ii ce ne sono tanti milioni di milioni ed io che mi preoccupo a fà
- io sono si dice anche come essi sono e ci sarà un perchè
- adesso più che mai posso apprezzare molto la relatività dell'io
proprio perchè ci sono stati bei cambiamenti ieschi
- quando l'io muore cioè in realtà si trasforma in un altro modo
più efficace di essere io..io sento cose diverse
- quindi il sentire è relativo al proprio grado di consapevolezza
che non si può misurare in quantità di avere ma si può solo
coniugare come un verbo di cui noi siamo abbondantemente dotati
- quindi il sentire si può coniugare con il verbo essere
e se l'io muore io posso dire semplicemente IO SONO
e finisce là...secondo me in musica...
adesso mi ritrovo la pasta per i fagioli
tutto questo nello spazio di una nuova tramontata di sole
che mi ha attraversato l'anima...
olè