martedì 30 settembre 2008
lunedì 29 settembre 2008
into the wild
scendo giù
nel denso della terra di città
chiudo i miei occhi
scelgo il mio buio
alle luci bianco neon
della solita fermata di partenza
della metropolitana...
sono cieca oggi,
voglio sentire
con i piedi
con il naso
con le dita
voglio sentire
dove va il mio corpo senza guida...
mi ritrovo immediatamente
in un mondo interno,
una terra nascosta,
dove non ci sono più limiti
orizzonti, pareti...
solo un appoggiarsi, che diventa
nemico quando si apre in voragini improvvise
quando non sostiene più il volare dentro...
siamo tutti uno...
leggo queste parole nel mio muovermi...
con diverse densità,
con i vuoti e i pieni
con le voci e gli odori che si inseguono
che giocano a ce l'hai...
se rallento il mio camminare
riesco persino a sentire
i pensieri del mio vicino,
il suo respiro che spinge lontano
i sogni della notte...
se rallento il mio pensare
riesco persino a sentire
tutto quel movimento
di fluidi e di sciogliersi
quel prepararsi alla fuga
e all'inizio di una nuova
rappresentazione...
nel denso della terra di città
chiudo i miei occhi
scelgo il mio buio
alle luci bianco neon
della solita fermata di partenza
della metropolitana...
sono cieca oggi,
voglio sentire
con i piedi
con il naso
con le dita
voglio sentire
dove va il mio corpo senza guida...
mi ritrovo immediatamente
in un mondo interno,
una terra nascosta,
dove non ci sono più limiti
orizzonti, pareti...
solo un appoggiarsi, che diventa
nemico quando si apre in voragini improvvise
quando non sostiene più il volare dentro...
siamo tutti uno...
leggo queste parole nel mio muovermi...
con diverse densità,
con i vuoti e i pieni
con le voci e gli odori che si inseguono
che giocano a ce l'hai...
se rallento il mio camminare
riesco persino a sentire
i pensieri del mio vicino,
il suo respiro che spinge lontano
i sogni della notte...
se rallento il mio pensare
riesco persino a sentire
tutto quel movimento
di fluidi e di sciogliersi
quel prepararsi alla fuga
e all'inizio di una nuova
rappresentazione...
mercoledì 24 settembre 2008
derivati
DERIVATI
è una parola complessa, meglio, compressa, usata più comunemente nella versione plurale,
si accompagna alla congiunzione e con l'analogo significato di e compagnia bella.
Non per questo motivo si manifesta come associazione di due distinte parole.
DERI è di chiara derivazione germanica (vedi http://it.wikipedia.org/wiki/L) e significa investigare, investigazione e di
VATE, traslitterazione da VATO, come vate resta la traduzione non significativa, al singolare maschile indovino, indovinare, a quello femminile no.
Da qui è chiaro che l'uso del vocabolo vuole aiutare nella definizione di una attività da esprimersi in compagnia con l'azione precisa di investigare in maniera tetesca le divinazioni (leggi azioni divine) possibili nell'esercizio dell'amicizia reciproca e auspicata.
punto.
promemoria
L'Osservatore influenza la cellula nervosa.
L'osservatore è responsabile
di collassare la funzione d'onda di probabilità
nella realtà della particella.
L'atto dell'osservazione
attiva le cellule nervose e produce pensiero.
L'attivazione può avvenire a diversi livelli
del potenziale quantico
ed è l'Osservatore a determinarlo.
punto.
L'osservatore è responsabile
di collassare la funzione d'onda di probabilità
nella realtà della particella.
L'atto dell'osservazione
attiva le cellule nervose e produce pensiero.
L'attivazione può avvenire a diversi livelli
del potenziale quantico
ed è l'Osservatore a determinarlo.
punto.
'notte
si supera il momento
la sera
e non sai più dormire
si staccano sospiri di adrenalina pura
mi ritrovo a cercare
il bordo di dove finisce il cielo di questa notte
apro la finestra e il freddo e quel vento del nord
che salta l'autunno
mi circonda già d'inverno...
la sera
e non sai più dormire
si staccano sospiri di adrenalina pura
mi ritrovo a cercare
il bordo di dove finisce il cielo di questa notte
apro la finestra e il freddo e quel vento del nord
che salta l'autunno
mi circonda già d'inverno...
Etichette:
affacciamoci...,
mare in inverno,
ti ricordi?
martedì 23 settembre 2008
upstream!
è in mattine come queste,
quando si scorre facilmente con il tram e il filobus
silenziando il traffico rasoterra della città
sulle nuvole dense e buie,
che fanno casa,
legno che brucia
e sogni che si aprono in alto,
è in mattine come queste che non so che amare...
guardo stranita la forma dei pensieri
quando si scorre facilmente con il tram e il filobus
silenziando il traffico rasoterra della città
sulle nuvole dense e buie,
che fanno casa,
legno che brucia
e sogni che si aprono in alto,
è in mattine come queste che non so che amare...
guardo stranita la forma dei pensieri
di questo mio imbibermi da spugna,
di questo impregnarmi del delirio del mondo...
scivolo nelle parole dolci salate,
nelle sbilenche stropicciate al tatto
chè, vengono a sciami
con le piume ventose,
aggrappate ai ricci rossi di uva fragola, di blu scuro,
corrono, intatte, per evaporare altrove...
del loro dire e parlare
mi restano densi appiccicati e addosso
i contorni delle ombre
e mentre le tracce
riempiono i solchi di tutto quel svolazzare
io finisco, non alla fine,
di scegliere me...
di questo impregnarmi del delirio del mondo...
scivolo nelle parole dolci salate,
nelle sbilenche stropicciate al tatto
chè, vengono a sciami
con le piume ventose,
aggrappate ai ricci rossi di uva fragola, di blu scuro,
corrono, intatte, per evaporare altrove...
del loro dire e parlare
mi restano densi appiccicati e addosso
i contorni delle ombre
e mentre le tracce
riempiono i solchi di tutto quel svolazzare
io finisco, non alla fine,
di scegliere me...
Etichette:
dasèin,
sono di corsa e me ne vanto,
sono qui e là
domenica 21 settembre 2008
chi lo sa è bravo
giovedì 18 settembre 2008
atteggiamenti strepitosi
...come una mucca davanti al treno....
martedì 16 settembre 2008
interc...
oggi mi occupo
dello sviluppo dell'intercapedine,
dello sviluppo dell'intercapedine,
sì di quel giro di vuoto che circola intorno alla pelle,
inesorabilmente necessario a chi al mattino, uscendo
se l'è dimenticata di portarsela dietro, la pelle...
già, perchè maschere e epidermidi di rinoceronte
a volte non sono abbastanza,
e uno vorrebbe semplicemente sentire
senza essere insaguinato, nel contatto con il mondo, da se stesso, medesimo sè...
e poi questa benedetta cuticola
ha vantaggi vantaggiosissimi...
innanzitutto funziona come lente,
riflessante e riflessiva,
poi assicura la giusta distanza di messa a fuoco,
anche per i tipi più bellicosi che di fuoco hanno bisogno...
e poi dà all'insieme della silhouette un non so che di fascino eterico,
non del tutto da trascurare in sede di attrazioni e attriti...
insomma il vero ed autentico esercizio del vuoto,
un girotondo, un'alternativa quantica...
inesorabilmente necessario a chi al mattino, uscendo
se l'è dimenticata di portarsela dietro, la pelle...
già, perchè maschere e epidermidi di rinoceronte
a volte non sono abbastanza,
e uno vorrebbe semplicemente sentire
senza essere insaguinato, nel contatto con il mondo, da se stesso, medesimo sè...
e poi questa benedetta cuticola
ha vantaggi vantaggiosissimi...
innanzitutto funziona come lente,
riflessante e riflessiva,
poi assicura la giusta distanza di messa a fuoco,
anche per i tipi più bellicosi che di fuoco hanno bisogno...
e poi dà all'insieme della silhouette un non so che di fascino eterico,
non del tutto da trascurare in sede di attrazioni e attriti...
insomma il vero ed autentico esercizio del vuoto,
un girotondo, un'alternativa quantica...
tutte quelle stringhe che si parallelizzano intorno,
tutto quel vorticare di informazioni, silenziossime
e vuotissime,
poi uno lo può personalizzare a piacimento, questo vuoto
lo può colorare, insaporire, condire, musicare, ciancischìare, insomma...
oh, non stiamo parlando mica di NULLA ma di VUOTO...
pieno vuoto, cioè vuoto pieno, vuoto totale, assoluto
e la distinzione fa la differenza, e notevole...
eh eh
eeeee è come essere circondati di lampadine...meglio
eeeee è come caramellarsi di vuoto analogico e sottovuoto digitale...
eeeee è come essere circondati di lampadine...meglio
eeeee è come caramellarsi di vuoto analogico e sottovuoto digitale...
meglio,
eee è come se...
è abbastanza...
insomma...
eh eh
eee è come se...
è abbastanza...
insomma...
eh eh
lunedì 15 settembre 2008
baobàb
wilderness
Sta arrivando la stagione giusta per farlo.
I boschi cominciano a girarsi sul fianco prima di assopirsi.
Il fervore dell'estate si sta per placare.
Il regno del silenzio è prossimo.
I boschi cominciano a girarsi sul fianco prima di assopirsi.
Il fervore dell'estate si sta per placare.
Il regno del silenzio è prossimo.
domenica 14 settembre 2008
sabato 13 settembre 2008
kill your darling
prima o poi,
perchè non è questione di tempo,
ma di quel movimento dell'anima,
impercettibile ai più,
che avvicina le cose al momento giusto,
prima o poi,
perchè non è questione di tempo,
succede che si incomincia a vedere
gli invisibili fili d'oro del lanciatore di coltelli
e allora a sentire davvero la vita...
e il sole che, fino a quel momento, ha giocato a girare intorno alla terra
riprende il suo posto al centro,
e noi con lui,
al centro di una verità letale,
appunto...
kill your darling, please,
senza fretta e senza paura,
di sbagliare, di perdere...
ma con la certezza che prima o poi...
eh eh
perchè non è questione di tempo,
ma di quel movimento dell'anima,
impercettibile ai più,
che avvicina le cose al momento giusto,
prima o poi,
perchè non è questione di tempo,
succede che si incomincia a vedere
gli invisibili fili d'oro del lanciatore di coltelli
e allora a sentire davvero la vita...
e il sole che, fino a quel momento, ha giocato a girare intorno alla terra
riprende il suo posto al centro,
e noi con lui,
al centro di una verità letale,
appunto...
kill your darling, please,
senza fretta e senza paura,
di sbagliare, di perdere...
ma con la certezza che prima o poi...
eh eh
venerdì 12 settembre 2008
affatto diverso
Quando mi sdraio tra le foglie di un bosco
e guardo in alto attraverso la cupola istoriata dei rami non mi sento affatto diverso da quel bosco.
Non mi sento affatto diverso da quelle foglie.
Non mi sento affatto diverso da quelle radici.
Non mi sento affatto diverso da quei muschi.
Non mi sento affatto diverso da quella linfa.
Non mi sento affatto diverso da quel cielo.
Non mi sento affatto diverso da quell'erba.
Sento semplicemente che essi parlano attraverso di me.
Pensano attraversano di me.
Ascoltano attraverso di me.
Vedono attraverso di me.
Respirano attraverso di me.
Pulsano attraverso di me.
Sognano attraverso di me.
Io non sono altro che una delle forme della loro fluttuante, vibrante, silente, vigile, ininterrotta coscienza.
Sono costituito dalla stessa sostanza, dagli stessi elementi, dalla stessa luce,
dalla stessa penombra.
Minerale.
Vegetale.
Animale.
Minerale.
Vegetale.
Animale.
Minerale.
Vegetale.
Animale.
Non sono un ospite di questa Terra.
Io sono la Terra
e guardo in alto attraverso la cupola istoriata dei rami non mi sento affatto diverso da quel bosco.
Non mi sento affatto diverso da quelle foglie.
Non mi sento affatto diverso da quelle radici.
Non mi sento affatto diverso da quei muschi.
Non mi sento affatto diverso da quella linfa.
Non mi sento affatto diverso da quel cielo.
Non mi sento affatto diverso da quell'erba.
Sento semplicemente che essi parlano attraverso di me.
Pensano attraversano di me.
Ascoltano attraverso di me.
Vedono attraverso di me.
Respirano attraverso di me.
Pulsano attraverso di me.
Sognano attraverso di me.
Io non sono altro che una delle forme della loro fluttuante, vibrante, silente, vigile, ininterrotta coscienza.
Sono costituito dalla stessa sostanza, dagli stessi elementi, dalla stessa luce,
dalla stessa penombra.
Minerale.
Vegetale.
Animale.
Minerale.
Vegetale.
Animale.
Minerale.
Vegetale.
Animale.
Non sono un ospite di questa Terra.
Io sono la Terra
Etichette:
l'altra parte di me,
mioamor,
noli me tangere
come se
come se non fosse successo nulla...
se...
facciamo appunto come se...
...grazie di cuore
ai viandanti del vento
ai custodi delle tracce
ai sognatori
agli amanti
ai bugiardi, beffardi e traditori,
agli insolenti,
a quelli che condividono i segreti
solo tra la notte delle lenzuola,
a tutti quelli
che sono passati di qui e
che ritornando
vorranno condividere con me
l'illusione geniale di questo tempo...
so be!!
se...
facciamo appunto come se...
...grazie di cuore
ai viandanti del vento
ai custodi delle tracce
ai sognatori
agli amanti
ai bugiardi, beffardi e traditori,
agli insolenti,
a quelli che condividono i segreti
solo tra la notte delle lenzuola,
a tutti quelli
che sono passati di qui e
che ritornando
vorranno condividere con me
l'illusione geniale di questo tempo...
so be!!
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