mercoledì 23 marzo 2011

ad

adoro lo spazio tra le due parentesi
uffa, ancora un arimo da evocare...
giro intorno agli stessi pensieri
arimo, arimo, arimo,
come se nn ci fosse altro luogo all'infuori di questo...
una specie di boccata d'aria senza respiro,
la stessa sensazione di quando sogni che respiri sott'acqua,
l'arimo di quando nei giochi in cortile
sali sul gradino e dici "arimo" ho la stringa slacciata, mi cola il naso, mi prude il sedere..
però oggi, poi ti vengono in mente le voci che in una rappresentazione improvvisata,
potrebbero giocare con me a questo arimo,
voci di viaggiatori, di solito..
tutte nella mente ordinate e nello stesso tempo dinamicamente caotiche
quelli con cui parli così senza distinguere il pensiero dalle parole
che "usmano" l'aria sentendo i tuoi umori ben prima di riuscire a dirli 
i miei viaggiatori dell'anima preferiti, di quel tragitto complicato tra mente e cuore,
sognatori, forse, quelli che almeno nn confondono il sonno dal sogno
e soprattutto temerari guerrieri, che ripudiano la guerra innanzi tutto,
perchè la ricerca della verità è più importante di aver ragione
e si giocano la pace ad ogni angolo d'istante o giù di lì...
chiudo gli occhi e prima delle voci l'arimo si manifesta nei miei tragitti tra le serie di scatole quotidiane,
con il cielo blu cobalto di queste sere di primavera,
sono colori che come aurore boreali invisibili nn possono che continuare a rapirmi...
c'è chi direbbe una delle poche fortune cromatiche date dallo smog cittadino,
credo invece, nella mia ingenua cecità umana, di intravvedere, molte volte, qualcosa di più
raffinato e misterioso....
che io chiamo blu, semplicemente blu...
e quando lo trovo riflesso nei discorsi degli altri rido rido come se avessi cinque anni
in preda al solletico più tenero...
più che tenero....

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