martedì 8 febbraio 2011

b come...


questo modo di essere bipede,
mi rincorre come cosa stramba,
il sistema centrale mentale e cefalotico ogni tanto mi lancia un pop up di attenzione...
è come se fossi programmata ad essere più in forma strisciante o aerea, a volte liquida,
ieri mi chiedevo quanto tempo ci volesse per l'acqua per prendere e mantenere la forma del bicchiere, della brocca o del vaso,
pensavo che un minimo di concentrazione fosse necessaria,
giusto per una forma di coerenza...
la bipede e solida che cammina allora diventa un'eccezione,
così lanciata verso l'alto, i piedi giù piatti paralleli alle narici...
eppòi proprio il camminare è una cosa che mi sconvolge...
è difficilissimo coordinare insieme le masse e le piante dei piedi che devono far stare in piedi, appunto, le ginocchia, le articolazioni coordinate in un unico atto...
per nn parlare della direzione,
sì, cammino ma dove vado?
la sensazione è di nn avere una direzione, quanto una meta di raggiungere....esco da una scatola per attraversarne altre in funzione di una scatola finale meno temponanea delle precedenti...
ieri nella luce gommosa del primo pomeriggio,
aiutata anche da una vischiosa melassa di smog,
aspettando il tram 33 mi sono alberata...
ho cominciato a desiderare di far ciondolare i rami,
di tirare le radici e di lasciare andare un pò di foglie attaccate ancora del vecchio autunno...
almeno loro potevano inseguire quei rari refoli di vento in giro per la città...
almeno io potevo stare ferma lì e stare, sentire un presente, piantato, in un punto certo,
un punto, forse l'inizio di una direzione, di un viaggio,
ma questa terra che corre mi porta appresso ed io posso aspettare mi venga incontro che mi giri addosso...
alzati e cammina disse qualcuno (forse c'entra con il 33) ...
da albero mi riesce meglio,
molto meglio....

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