mercoledì 7 aprile 2010

full petal jacket


piove, non c'è nessuno in giro,
vigilia di pasqua
decido di autoinvitarmi per un tè
alla alice nel pdm
a casa con il terrazzo più grande di gorgonzola
dal mio amico poeta personal inventore di nomi di clown
e anche del mio...
gli porto un libro sul mondo degli gnomi,
ma lui cosa c'entra..mi dico...
c'entra..c'entra il mio intuito mi dice di sì...
piove vado verso il mio distributore solito di gas
ma scatta in me il gioco
"cambia strada e non pensare, lascia guidare cappuccetto rosso"
vado verso il fuori, dove c'è una specie di bosco e dove si dice finisca la città...
faccio gas e sotto l'acqua mi accorgo di una signora con bastone che arranca sul marciapiedi, sacchetti alla mano e un fascio di rami fioriti...
le chiedo signora ha bisogno di un passaggio?
abita vicino?...
mi guarda tra le gocce d'acqua sugli occhiali,
ha la faccia sporca di fango come un soldato di full metal jacket dopo l'esercitazione nella foresta,con delle strisce scure in volto,anche come rambo
..."non si preoccupi signorina...poi le bagno la macchina..."
"signora guardi che s.siro è dall'altra parte e la mia macchina non ha timore di sporcarsi, da brava venga su che la porto a casa"
al che sale, trascinando dentro i sacchetti e il fascio enorme di fiori,
lancia il bastone lontano e chiude rumorosamente la portiera...
il mio viaggio gioca una deviazione verso casa sua, tralaltro vicinissima alla mia,
ma fuori dalla mia traiettoria,
il gioco di sopra è sempre valido ed io mi guardo la vecchietta come una futura versione di me,
la guardo dolcemente perchè lei non lo sa ma nelle cadute scivolate che mi ha raccontato nel bosco e nel fango a raccattare fiori, lei si è riempita la faccia di petali rosa,
appiccicati su come su una scatola di decoupage, come in un mosaico bizantino,
e i capelli arruffati e gli occhiali bagnati e quella rassegnazione che non è sconfitta
ma arrendersi al TUTTO...
"sa, signorina, oggi mi sentivo che dovevo assolutamente uscire nel bosco, domani è pasqua ed io da sola in casa volevo almeno avere un pò di primavera intorno...
eppoi se non sono matti non li vogliamo...vero?...non si dice così...?"
stavo guidando ma l'avrei abbracciata, perchè per me era una apparizione,
un personaggio di un film che ancora non ha il cinema in cui proiettarsi,
era dolcezza ma anche conferma della semplicità della follia controllata...
già signora mia le dico...siamo un pò tutti folli e soli...
soli luminosi e come lei pieni di petali rosa e fango!!
yeah!!!

chi nasce matto non guarisce mai
tu che sei matto quando guarirai
mai mai, mai mai mai,
mai mai, mai mai mai

6 commenti:

Caty ha detto...

e io vi abbraccio entrambe in una nuvola di petali rosa ^_^

Stefi ha detto...

arrivo qui dal mezzo del bosco.. mi chiedo come mi sia potuto capitare di origliare questa storia... dico, proprio questa, proprio adesso... proprio io!
e non sono nemmeno in ritardo per bermi l'ultimo goccio di quel té che non era nemmeno per me ma c'era qualcosa di me dentro...
e mi emoziono un po'! talmente un po' che mi si appiccicano quei petaliagli occhi e non vedo più tanto bene ma vedo meglio, vedo di più..
mi manchi un po' follettino danzante d'acqua ed erba fresca..mi manchi talmente un po' che credo sia tanto!
t'abbraccio! anche se anch'io è come se stessi guidando... e non posso farlo... ma so che l'arcobaleno fa miracoli!

radha ha detto...

caty@ come farei senza la mia donna meravigliosa che mi ascolta così bene!!
stefi@ mio tesoro ti ho pensato così bene che non mi stupisco che mi hai raggiunto così in fretta...in fondo ormai non ci si stuoisce più di quello che sappiamo ed intuiamo ma ancora e sempre di quanto riusciamo a ridere e danzare di tutto ciò...ahahahah

davmo ha detto...

io ho l'allergia
alle graminacee
mi sa che in quel bosco
starnutirei tutto il giorno

un bacio!!

radha ha detto...

@davmo un bacio ai tuoi starnuti e a te un inchino!

anto ha detto...

l'uomo del té ringrazia....

da mandel'stam

[Di questo corpo che m'è dato]

Di questo corpo che m’è dato, che ne farò?
Che ne farò di questo dono unico e intimo?

Ditemi chi debbo ringraziare? A chi
esser grato della tacita gioia di respirare ed esistere?

Sono un giardiniere e anche un fiore,
in questo mondo-prigione non son solo,

sui vetri dell’ eternità
già si è posato il mio caldo respiro.

Suggello di me,
sarà come un ricamo inconosciuto.

Trascorra il sedimento dell’istante –
il caro segno non si cancellerà.