starei delle ore a vedere il palazzo di fronte, giallo
con le finestre che danno sui piani...
se ci fossero più tende alzate riuscirei vedere meglio,
così devo ricostruire quell'abitare umano solo
dai balconi e da sbirci improvvisi...
mi piace l'ordine dei balconcini,
il terrazzo con i gerani e il bordo sporgente
dove corrono e sostano a chiaccherare i passeri...
le scarpe tipo all star color carta da zucchero in fila come vagoni di un treno
sul davanzale davanti alle tende dritte di lino steso, bianco...
è un cortile interno, c'è silenzio e il sole radente del pomeriggio...
sicuramente l'inclinazione della luce cambierà
con la primavera e l'estate,
adesso però con il cielo sbiancato sembra ancora vicino il mare...
mi sembra sempre il mare, anche a milano...
forse vivo il tempo primitivo prima di tutto...
quando qui c'era davvero il mare,
forse sto sentendo le onde conservate dal terreno
come traccia sonora e di gioco...
è che il mare a volte è facile da vivere,
proprio facile, per sognare....
lunedì 28 gennaio 2008
l'
l'omino di venerdì
deve aver messo dei lunghi teli di cellophane
sul tetto della stazione centrale
perchè con il vento ci sono le onde bianche
a giocare il mare....
come avevo detto io...
eh eh
deve aver messo dei lunghi teli di cellophane
sul tetto della stazione centrale
perchè con il vento ci sono le onde bianche
a giocare il mare....
come avevo detto io...
eh eh
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azzurro tonale,
c'è un fine per tutto,
mare in inverno
colazione da...
A me non piacciono le brioches alla marmellata
lo so da tempo e non voglio cambiare idea…
ma davanti ad una brioche alla crema brutta ed una alla marmellata
prendo quella alla marmellata
perché scegliere la bellezza per me
è più forte che seguire un’abitudine rassicurante.
Oggi non c’erano brioches alla crema accattivanti
e ho scelto almeno una brioche alla marmellata…
il caffè ginseng amaro ha necessità di appoggio di una dolcezza di pasta filata e dolce…
mi sono arresa alla bellezza e anche alla marmellata…
dopo i primi morsi mi preparavo al dolciume esagerato dell’albicocca
ho iniziato dai cornetti laterali per rallentare, per rallentare un po’…
prima il destro, poi il sinistro
il centro sarebbe stata l’ultima cosa da mangiare o da lasciare…
andava bene così, con il mio caffè al ginseng, una bella brioches alla marmellata…
mi sono arresa totalmente… al cielo blu, alle nuvole striate, ai palazzi orrendi di quell’angolo di città, al rumore assordante del traffico che entrava ogni volta si apriva la porta del bar…
devo aver incosciamente desiderato di mangiare almeno una brioche vuota
né crema, né marmellata, la sintesi, il terzo orizzonte…
e devo aver aspettato più del dovuto…
e, all’ultimo morso, il vuoto…
niente marmellata, solo il dolce affondare nella pasta morbida e uniforme
niente marmellata…
o’ miracolo…
lo so da tempo e non voglio cambiare idea…
ma davanti ad una brioche alla crema brutta ed una alla marmellata
prendo quella alla marmellata
perché scegliere la bellezza per me
è più forte che seguire un’abitudine rassicurante.
Oggi non c’erano brioches alla crema accattivanti
e ho scelto almeno una brioche alla marmellata…
il caffè ginseng amaro ha necessità di appoggio di una dolcezza di pasta filata e dolce…
mi sono arresa alla bellezza e anche alla marmellata…
dopo i primi morsi mi preparavo al dolciume esagerato dell’albicocca
ho iniziato dai cornetti laterali per rallentare, per rallentare un po’…
prima il destro, poi il sinistro
il centro sarebbe stata l’ultima cosa da mangiare o da lasciare…
andava bene così, con il mio caffè al ginseng, una bella brioches alla marmellata…
mi sono arresa totalmente… al cielo blu, alle nuvole striate, ai palazzi orrendi di quell’angolo di città, al rumore assordante del traffico che entrava ogni volta si apriva la porta del bar…
devo aver incosciamente desiderato di mangiare almeno una brioche vuota
né crema, né marmellata, la sintesi, il terzo orizzonte…
e devo aver aspettato più del dovuto…
e, all’ultimo morso, il vuoto…
niente marmellata, solo il dolce affondare nella pasta morbida e uniforme
niente marmellata…
o’ miracolo…
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ce l'ho ce l'ho mi manca,
come si fa?,
dell'invisibile,
go
sabato
con palombella rossa di moretti
ho elaborato il lutto di appartenere ad una società politica
strepitosamente involuta...
il gioco che mi piaceva attuare era: vivo la follia surrealista
e l'ironia salvifica
per trovare uno schema interessante nella melma
incosapevole della nostra società politica...
ho continuato con aprile dello stesso regista
perchè come per il rasoio anche a me la bilama
dà un risultato di rasatura accettabile....
ho elaborato il lutto di appartenere ad una società politica
strepitosamente involuta...
il gioco che mi piaceva attuare era: vivo la follia surrealista
e l'ironia salvifica
per trovare uno schema interessante nella melma
incosapevole della nostra società politica...
ho continuato con aprile dello stesso regista
perchè come per il rasoio anche a me la bilama
dà un risultato di rasatura accettabile....
venerdì 25 gennaio 2008
a

a quest'ora il cielo del pomeriggio
sembra silentarsi
tutto tirato di azzurro
l'ora bella...
la luce arancione sembra già provare quel sole morbido
della primavera
quando poco prima del tramonto incominciano
a danzare gli uccelli all'unisono...
una delle cose che mi tiene aggrappata al cielo...
e una come me si appoggia facilmente alle linee pulite delle cose
quando appaiono così dolci e rassicuranti...
anche se scambierei volentieri il posto con l'omino che lavora adesso sul tetto
dell'edificio della stazione centrale di milano...
mi eserciterei nello sguardo di lontano
come al sicuro dal rumore della città...
a volte sono convinta che il mare si trova
anche andando a cercarlo in alto...
eh eh
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azzurro tonale,
che più bianco non si può,
cielo
la
differenza per me tra fingere
e recitare è sostanziale
si finge per nascondersi e per sopravvivere
la finzione nasce dalla paura di essere se stessi fino in fondo,
fondamentalmente si mente innanzi tutto a sè
recitare è una scelta di gioco,
ci si mette in gioco per esplorare nuove modalità di essere,
per sperimentare un altro sè possibile
il teatro come la letteratura creano esperienza in mondi paralleli
sono scelta di consapevolezza, di viaggio, di amore per il vero...
e recitare è sostanziale
si finge per nascondersi e per sopravvivere
la finzione nasce dalla paura di essere se stessi fino in fondo,
fondamentalmente si mente innanzi tutto a sè
recitare è una scelta di gioco,
ci si mette in gioco per esplorare nuove modalità di essere,
per sperimentare un altro sè possibile
il teatro come la letteratura creano esperienza in mondi paralleli
sono scelta di consapevolezza, di viaggio, di amore per il vero...
giovedì 24 gennaio 2008
notte cantata
notte cantata
con la luna aperta e bella
che mi legge i segni sulle mani...
davvero sei tu che canti
ancora,
appoggiato alla voce blu...
sai che questo per me
è impararare ad arrendermi...
sai che voglio sapermi inventare tutto
di me e di te...
e allora canta, canta amore intenso
canta con tutto il fiato che hai in gola
di quel brivido allegro e denso
che indaga la tua nostalgia...
e che scorpaccia con il mio amore...
cantami, cantami su,
addosso alla pelle
un'incantesimo bello
di semplicità pura...
con la luna aperta e bella
che mi legge i segni sulle mani...
davvero sei tu che canti
ancora,
appoggiato alla voce blu...
sai che questo per me
è impararare ad arrendermi...
sai che voglio sapermi inventare tutto
di me e di te...
e allora canta, canta amore intenso
canta con tutto il fiato che hai in gola
di quel brivido allegro e denso
che indaga la tua nostalgia...
e che scorpaccia con il mio amore...
cantami, cantami su,
addosso alla pelle
un'incantesimo bello
di semplicità pura...
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arimo,
aspettando il babau,
come si fa?,
grande tu,
musica maestro,
ora
Amore intenso (L'incontro)
Immobile
Le cose ancora non sono
Palpito di vita
Adamo ancora non è
Non pronuncio il tuo nome
L’amore è palpito in me
Poi gradino per gradino
L’incontro nell’anima
È un amore intenso intenso
È un amore intenso in te
È un amore intenso in te
Immutabile
È un amore in
È un amore in
Immobile
Incantato giardino
In un attimo l’incontro
Tutto è gioia dentro di me
Non pronuncio il tuo nome
L’amore è palpito
È un amore intenso intenso
È un amore intenso in te
È un amore intenso in te
[è un amore in, è un amore in]
Immutabile
[è un amore in]
È un amore in te
Immutabile
(è un amore in)
(è un amore in)
Immutabile
(è un amore in)
(è un amore in)
Giuni Russo
Le cose ancora non sono
Palpito di vita
Adamo ancora non è
Non pronuncio il tuo nome
L’amore è palpito in me
Poi gradino per gradino
L’incontro nell’anima
È un amore intenso intenso
È un amore intenso in te
È un amore intenso in te
Immutabile
È un amore in
È un amore in
Immobile
Incantato giardino
In un attimo l’incontro
Tutto è gioia dentro di me
Non pronuncio il tuo nome
L’amore è palpito
È un amore intenso intenso
È un amore intenso in te
È un amore intenso in te
[è un amore in, è un amore in]
Immutabile
[è un amore in]
È un amore in te
Immutabile
(è un amore in)
(è un amore in)
Immutabile
(è un amore in)
(è un amore in)
Giuni Russo
neve
"...e si amarono l'un l'altro
sospesi su un filo di neve..."
Maxence Fermine
sospesi su un filo di neve..."
Maxence Fermine
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mi manca...,
o no?
mercoledì 23 gennaio 2008
è

la musica
è come la polvere temperata
che fa le sfumature e mette in risalto la trama, sul foglio,
rende visibile l'invisibile
conosciuto lo sconosciuto...
oggi la parte destra del mio essere comincia a respirare...
la sinistra tace
io finalmente mi accuccio nel centrooooooooooooooooooooooooo
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musica maestro
la
la musica con questo sole mi fa l'effetto
di un aquilone
prendo il volo e frullo via
vita da passero...
di un aquilone
prendo il volo e frullo via
vita da passero...
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c'è un fine per tutto,
come si fa?,
io fatta e finita...
oggi
oggi è una giornata di ventodì
ho il singhiozzo, saranno secoli che non mi succede
un virus che mi rallenta il pc di casa...
che chi persino mi sorride in metrò, vedendo il mio cappello
e chi sbircia i fogli volanti che mi porto appresso da leggere
tanti indizi irragionevoli, per fortuna
e irrazionali, dono geniale
un pò come in quel gioco con i puntini che
collegandoli viene fuori qualcosa...
eh eh
ho il singhiozzo, saranno secoli che non mi succede
un virus che mi rallenta il pc di casa...
che chi persino mi sorride in metrò, vedendo il mio cappello
e chi sbircia i fogli volanti che mi porto appresso da leggere
tanti indizi irragionevoli, per fortuna
e irrazionali, dono geniale
un pò come in quel gioco con i puntini che
collegandoli viene fuori qualcosa...
eh eh
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venerdì 18 gennaio 2008
verboten
vietato entrare
vietato parlare
vietato fare qualunque cosa ti viene in mente
no, non si può
non si deve fare
è vietato, severamente vietato
smettila subito...
hai sbagliato film....spero...
vietato parlare
vietato fare qualunque cosa ti viene in mente
no, non si può
non si deve fare
è vietato, severamente vietato
smettila subito...
hai sbagliato film....spero...
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c'è un fine per tutto,
o no?,
stavo provando il telefono...
oggi
oggi la mia dose di pensieri geniali deve essere
stata presa da qualcun'altro stamattina...
gira e rigira mi sono rimasti solo quelli
ossessivi
maniaco- compulsivi
una dose massiccia di vaffa'
una forte inclinazione al deliquio...
stasera metto tutto in lavatrice almeno a 75°...col candeggio...
stata presa da qualcun'altro stamattina...
gira e rigira mi sono rimasti solo quelli
ossessivi
maniaco- compulsivi
una dose massiccia di vaffa'
una forte inclinazione al deliquio...
stasera metto tutto in lavatrice almeno a 75°...col candeggio...
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che più bianco non si può,
riposa in pace
giovedì 17 gennaio 2008
s-puntata
da piccola raccoglievo le punte cadute
delle matite colorate
e sognavo manipoli di portamine a mia disposizione...
il riciclo delle mine è un piacere indomabile...
ognuno immagina germogli dove può e dove vuole...
l'idea era quella di ricostruire l'intera scatola di colori
per poi portarli in giro più leggera...
un giorno un mio collega, un omino gentile ed ordinato,
mi ha regalato una portamine rosso fuoco con il mio nome
attaccato su con lo scotch...
non sapeva di comprarmi un pezzo del biglietto di un nuovo viaggio...
come si chiamava...? ah si...angelo....eh eh eh
delle matite colorate
e sognavo manipoli di portamine a mia disposizione...
il riciclo delle mine è un piacere indomabile...
ognuno immagina germogli dove può e dove vuole...
l'idea era quella di ricostruire l'intera scatola di colori
per poi portarli in giro più leggera...
un giorno un mio collega, un omino gentile ed ordinato,
mi ha regalato una portamine rosso fuoco con il mio nome
attaccato su con lo scotch...
non sapeva di comprarmi un pezzo del biglietto di un nuovo viaggio...
come si chiamava...? ah si...angelo....eh eh eh
luoghi
...di arimo
basta una tazza con la faccia di un ippotamo strabico per il caffèginsè (caffeginseng ndr)
un geco di gomma attaccato di nuovo
e il numero del falafel a portata di mano
per fare anche oggi una giornata da arimo
eh eh
basta una tazza con la faccia di un ippotamo strabico per il caffèginsè (caffeginseng ndr)
un geco di gomma attaccato di nuovo
e il numero del falafel a portata di mano
per fare anche oggi una giornata da arimo
eh eh
a-mare
sbircio tra le veneziane
una parte di un terrazzo
fiorito, pieno di sole, a cielo aperto...
c'è il mare in agguato da qualche parte...
una parte di un terrazzo
fiorito, pieno di sole, a cielo aperto...
c'è il mare in agguato da qualche parte...
mercoledì 16 gennaio 2008
lunedì 14 gennaio 2008
vento calmo

il cielo sembra
come sempre acquietarsi
verso sera
come un maestro di parole
che ricorda
di smorzare l'inquietudine delle onde
di soffiare il peso dei pensierie soprattutto di quelli,
che molesti,
non sembrano aprire orizzonti..
sta lì ad ogni sguardo
a respirare calmo
tendendo l'azzurro fin dove
anche il cuore più distratto
lo può raggiungere...
mi guardo in questa nuova piega del gioco
e sottile mi dico:
io sono un lieto finale
domenica 13 gennaio 2008
daimon

io lo chiamavo animale di potere...
ma scoprire di poterlo chiamare anche daimon = intelligenza
è proprio una degna intuizione
un essere piccolo ma di grande saggezza di mia conoscenza l'ha subito rinominato diamond...un cristallo purissimo di consapevolezza...
l'unione autentica con le cose e le persone e gli animali e le piante e le pietre e l'invisibile diventa un volano essenziale per poter esperire la propria innata libertà, il gioco perfetto di essere come soli a splendere negli universi paralleli...
eh eh eh eh
un bel film: La bussola d'oro http://it.wikipedia.org/wiki/La_bussola_d'oro
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