
mm cadorna
cambio di direzione
dalla rossa alla verde
al mattino,
dalla verde alla rossa
alla sera,
seguendo le strisce e i pallini neri
di gomma ,
quelli come il lego, per terra
e contando quelli bianchi delle legende delle stazioni
(li so a memoria da secoli, ma li conto nel quanto manca)
tragitti di pallini e di strisce, un teatro per ciechi e sognatori...
ma da quando cammino con lo sguardo sfocato
la distinzione si è fatta per me altalenante
e come cieca sognatrice o sognatrice cieca
oscillo per bene alla ricerca di percorsi alternativi...
oggi, per esempio, mi è toccato di infilare
i corridoi controcorrente...quelli che uniscono i salti di direzione,
mi sentivo un esemplare raro di salmone metropolitano...
tutti in gruppo verso di me,
belli e brutti
grigi e non
donne, uomini e bambini ed indecisi...
scatta istantaneamente il gioco complicato...
bisogna evitare ogni contatto con gomiti, mani
e borse e cappotti sfuggiti al controllo
dei vaganti dallo sguardo perso
(pena cartellino giallo o al peggio l'espulsione immediata)
tutto questo contemporaneamente al non pestare
le fughe delle piastrelle bianche
(fughe....fughe...? no, nessuna fuga è consentita)
neanche quelle imbandite dalle pubblicità
spalmate per terra
e contemporaneamente (ancora?) come in un work shop
di teatro danza
(perchè si dice così, quale lavoro comprerei?)
essere in ascolto dell'altro...
tappe tappe tappe tà...
glissare e fluire
sciogliersi e risolversi
un pò ad ogni passo...
e alla fine scegliere l'uscita giusta per timbrare in tempo...
in tempo solo per timbrare in tempo...
al perchè, non c'è, ormai da tempo, più risposta...
ah ah ah ah ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh