lunedì 15 giugno 2009

the film



Da terribile a venerabile
senza passare dal via
in questi giorni
si sono aperte per me
le soglie delle grandi rappresentazioni
dopo libri di successo
mi è toccato dirigere anche un film

Il terribile zombie molesto e smemorato e la macchina spandiletame

uno splatter anomalo con lieto fine
e camminata mano nella mano
sul viale del tramonto
con gelato allo yogurth noci e miele
e pistacchio
cono e non vaschetta, naturalmente....
trama:
beh, c'è uno zombie che non sa:

  • di essere zombie
  • se è maschio o femmina
  • cos'è i ching 32
  • come guidare la macchina spandiletame

e soprattutto cosa ci fa in un film di sest'ordine (ho scelto sesto per omaggio al sesto senso) diretto da un'emerita principiante...ma tant'è...nel film si accorge di non sapere molte altre cose che non rivelo per non rovinare la suspense...

comunque è una storia all'inizio un pò triste perchè lo/la zombie non sa perchè, perchè tutti scappano non appena si appresta a condividere con gli altri le sue percezioni incomincia con tempo a subodorare che qui non si tratta di capire quanto si è morti ma quando e come si è riusciti a vivere difatti la prima battuta che gli/le faccio dire è appunto:

non esistono i morti
esistono solo viventi e non viventi

(con voce rauca e qualche sbavatura)
beh, in effetti ci si rifà un pò alla saga
della notte dei morti viventi,
il genere è quello, un pò di citazioni colte non mancano...
come quella che faccio insegnare dal contadino
altro protagonista fondamentale
tipo bonhomme bucolico che fischietta sempre schumann
e che dopo un primo spavento si commuove per la zombità esistenziale del protagonista
e decide di insegnargli/le in poche lezioni (registrate anche per youtube)
come ottenere il massimo dalla macchina spandiletame
e orientare la sua follia soffocante e maleodorante
alla concimazione biodinamica integrata e soprattutto mirata,
eppòi gli/le insegna a comprendere
il significato profondo della battuta

ave morituro te saluta e dove l'affermazione crepa!!

è un invito alla trasformazione immediata che provoca il cambiamento.
Il lieto fine non lo rivelo e così neanche la storia di amore e soprattutto di sesssso...
come non rivelo assolutamente la dimensione filo e sofica del passaggio
tra l'essere terribile, lunabile e venerabile...

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