ci pensiamo in bicicletta...dade mi ricorda la promessa del giro in bici...
ormai gennarina la parcheggio sempre fuori...
mi risparmio ogni tanto la salita al potala domestico...
e via altra pedalata in giro per la città...
due criteri di ricerca:
fare strade sconosciute
prendere un gelato buono...
mi ritrovo a puntare verso sud
il pomeriggio è bello con le nuvole cicciotte che sembrano per me
sempre l'australia, perchè io in australia non ci sono stata
ma so che appena c'è un tipo di cielo mi risale fuori,
io in australia ci andrò anche solo per far guidare un camion col muso grande
a mia mamma che è il suo sogno di sempre, il camion e l'australia...
insomma punto verso sud, l'australia rimane in cielo...
il primo pomeriggio a milano vede poche persone in giro
e gli stranieri ormai indigeni di dove abito io girano con gli abiti lunghi e bianchi...
mi domando che a furia di non viaggiare è il viaggio che mi viene incontro
e mi basta una bici per accelerare un pò le cose...
punto verso sud, ancora, e come aveva previsto dade i pensieri si sgomitolàno con
lo scorrere della catena e del cambio delle marce...
l'estate reclama i suoi sogni ed io che di sogni mi sono fatta un vanto non
posso che occuparmene...
lungo il naviglio pavese mi accorgo che la città si fa più fiacca
le case di abbassano e il verde vuole a tutti i costi ricordare la campagna
ma mostri di impalcature di nuovi palazzi digrignano i denti...
per oggi solo per oggi credo sono salva e il verde c'è ancora...
pedalo e provo una nostalgia infinita...
mi viene in mente avalon
quando verso la fine del regno d'artù tutto sembrava perdersi nella nebbia
e ritrarsi più lontano...
un discorso lungo da farsi mentre si pedala...
in città bisogna evitare un pò di tutto,
marciapiedi e binari, tombini ed auto messe sulle ciclabili...
dade corre, lui corre sempre, pedala doppiandomi i tragitti...
lo vedo e lo perdo ma poi mi aspetta...
gli dico: andiamo a comprare l'anguria?
i piccoli supermercati della domenica
sono abitati da gente rilassata che non fa la spesa grossa
ma quella della memoria,
o dei gusti dell'ultimo momento,
dimentico che ho la bici
e torno a casa con un'anguria di sette chili nel cestino
e la spesa arroccata dietro...
ciliege, centrioli, uva bianca dell'italia, formaggio garda, ricotta e mortadella,
fromage de chèvre, un melone in offerta e un pane ai cereali...
io, dade, gennarina e l'australia in cielo e il grande cocomero nel cestino che ci sta un po stretto e che gentile con me, non si è fatto attendere...
ah la gioia delle bianche domeniche della mente...