difficile da dire...
un film che mi ha fatto di ancora di più, riflettere sulla differenza tra reale e vero,
che non sono sinomini, almeno per me....
il reale è ciò che è frutto della mia percezione della vita, che è frutto di quello che mi sono abituata a percepire attraverso l'esperienza, che è frutto di quello che ho accettato dall'esterno come vero, i condizionamenti dell'ambiente, della famiglia, del mondo..
reale è tutto il complesso delle mie convinzioni che a furia di confermarle diventano realtà...
con la piccola postilla, piccolissima che non sono la verità, ma solo una parte, meglio un riflesso verosimile...
già verosimile è proprio la parola chiave per me...
questo film proprio per la convergenza di mia esperienza sul naso rosso, mi ha ancora di più fatto comprendere che la realtà si misura sempre di più sulla capacità di interpretare il proprio delirio personale, la propria visione del mondo...
alla parola delirio in fondo dò un significato positivo come di un qualcosa che ha la dignità del proprio, dell'unico del mio.
Ritornando al film...certo è fatto bene...ma non racconta il vero, solo il verosimile...e per chi si accontenta va bene...per me no.
Miloud non salva e non ha salvato proprio nessuno, nè i ragazzini e nè se stesso,
in quella piazza di Bucuresti ognuno di loro ha trovato in più una parte di sè perduta...
e non potrebbe che essere così...
nessuno salva, nessuno è salvato,
non esistono peccatori, non esistono santi..
ma solo persone che vivono facce diverse della loro lunghissima esperienza del mondo...
in tempi diversi, in modi diversi...
non mi piacciono le agiografie, le retoriche emotive...
Miloud è un grande per altro, molto altro...e purtroppo nessuno e neanche questo film è riuscito ad esprimere...
si può riconoscere il dolore di qualcuno solo se questo dolore ci appartiene, ed appartiene ad una parte del nostro essere a volte profonda, a volte no...
questo lato buio è sempre l'inizio di un incontro...
questi ragazzini non hanno riconosciuto in Miloud qualcuno di fuori ma solo un qualcuno di dentro come loro, solo che era cresciuto prima e che aveva saputo distogliere il buio nel bianco e rosso e nero dei colori del clown, nei suoi fuochi e nelle sue clavette, nelle sue scarpe gialle e nelle sue magie..
è distogliere lo sguardo dal proprio buio che dà la possibilità di prendere la rincorsa per affrontarlo meglio, per guardarlo con benevolenza ed infine attraversarlo...
e la distanza e quello che chiamo rincorsa è sicuramente la vita più pulita di una casa, di un lavoro, di una rete di affetti...
ma è sempre e solo una rincorsa...
un film che mi ha fatto di ancora di più, riflettere sulla differenza tra reale e vero,
che non sono sinomini, almeno per me....
il reale è ciò che è frutto della mia percezione della vita, che è frutto di quello che mi sono abituata a percepire attraverso l'esperienza, che è frutto di quello che ho accettato dall'esterno come vero, i condizionamenti dell'ambiente, della famiglia, del mondo..
reale è tutto il complesso delle mie convinzioni che a furia di confermarle diventano realtà...
con la piccola postilla, piccolissima che non sono la verità, ma solo una parte, meglio un riflesso verosimile...
già verosimile è proprio la parola chiave per me...
questo film proprio per la convergenza di mia esperienza sul naso rosso, mi ha ancora di più fatto comprendere che la realtà si misura sempre di più sulla capacità di interpretare il proprio delirio personale, la propria visione del mondo...
alla parola delirio in fondo dò un significato positivo come di un qualcosa che ha la dignità del proprio, dell'unico del mio.
Ritornando al film...certo è fatto bene...ma non racconta il vero, solo il verosimile...e per chi si accontenta va bene...per me no.
Miloud non salva e non ha salvato proprio nessuno, nè i ragazzini e nè se stesso,
in quella piazza di Bucuresti ognuno di loro ha trovato in più una parte di sè perduta...
e non potrebbe che essere così...
nessuno salva, nessuno è salvato,
non esistono peccatori, non esistono santi..
ma solo persone che vivono facce diverse della loro lunghissima esperienza del mondo...
in tempi diversi, in modi diversi...
non mi piacciono le agiografie, le retoriche emotive...
Miloud è un grande per altro, molto altro...e purtroppo nessuno e neanche questo film è riuscito ad esprimere...
si può riconoscere il dolore di qualcuno solo se questo dolore ci appartiene, ed appartiene ad una parte del nostro essere a volte profonda, a volte no...
questo lato buio è sempre l'inizio di un incontro...
questi ragazzini non hanno riconosciuto in Miloud qualcuno di fuori ma solo un qualcuno di dentro come loro, solo che era cresciuto prima e che aveva saputo distogliere il buio nel bianco e rosso e nero dei colori del clown, nei suoi fuochi e nelle sue clavette, nelle sue scarpe gialle e nelle sue magie..
è distogliere lo sguardo dal proprio buio che dà la possibilità di prendere la rincorsa per affrontarlo meglio, per guardarlo con benevolenza ed infine attraversarlo...
e la distanza e quello che chiamo rincorsa è sicuramente la vita più pulita di una casa, di un lavoro, di una rete di affetti...
ma è sempre e solo una rincorsa...
2 commenti:
non conoscendo mi son dovuta documentare...e comunque è vero che ogni evento diventa trasformazione di noi stessi e nessun salva o è salvato....in quanto alla rincorsa e al buio ne riparleremo( o ti rubo tutto lo spazio) ...cerchiamo di essere noi stessi e se regaliamo un sorriso è un bene inestimabile ...ciao dolce luce ..
L'ho visto il film...
e quello che ti viene da pensare è se lui sia lì per salvare loro o piuttosto più per salvare se stesso.
cmq sono contento di averl ovisto il film...
un abbraccio bk
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